martedì 4 novembre 2014

Vanna Ossella (di Piero Seinera, Riccardo Neri, Valter Morizio e Roberto Nucera)


Ieri, nella ricorrenza dei morti, sono stato al Cimitero Monumentale. Non avevo nessuna cara persona da onorare, la ressa che in quell'unico giorno anima i viali del luogo, mi infastidisce ma ci sono andato comunque. La giornata era piacevolemnet tiepida, insolita per la stagione e in particolare per questo giorno che da sempre ricordo cupo e con cieli velati dalla foschia autunnale. Erano anni anche che non pensavo a Vanna. Ho in mente ancora quell'ultima volta che la vidi nell'estate , credo del '70. La scuola era finita, con la maturità, lei era stata bocciata, io sia pur senza onori ce l'avevo fatta. Ci trovammo a Bruzolo dove lei aveva la famiglia e passammo due ore a camminare e a parlare dell'anno finito e di quel che avremmo fatto. Parlare con lei era piacevole, tranquilla sempre, con gli occhi che ti fissavano assorti, mai distante o distratta. Ci lasciammo con l'intenzione di ritorvarci in città qualche tempo dopo. E invece.... Sono tornato una decina di anni fa al suo paese. Ho visitato il piccolo cimitero, arroccato in cima alle case attorno alla chiesa parrocchiale, ma di lei non ho trovato traccia. All'uscita sul muricciolo che costeggia la strada che porta alla chiesa vidi una vecchietta intenta a parlare con un compaesano. Ricordavano la bella ragazza che "faceva l'indossatrice" e  la madre di lei che fino a poco tempo prima era stata li a passare i suoi ultimi anni. "Ma non è sepolta qui, è a Torino, penso" mi disse l'anziana.
Ieri il 2 novembre mi sono ricordato di questo episodio e mi sono messo alla ricerca di Vanna. Nel primitivo ovest ho trovato infine la cappella di famiglia. La foto che la ritrae è quella di lei con i boccoli bruni, molto giovane e carina. Vanna Laura Bausano nata Ossella 1950-1995.
Era giovane....
PS: un grazie a Riccardo Neri che ha corretto un mio errore temporale.....

Valter Morizio:
Credo, Piero, che fosse l'estate del '68. Vanna in IV era con noi , come si vede dalla foto. Bruzolo, non sapevo che lei fosse di quel paesino vicino a Susa (da non confondere con Brozolo vicino a San Mauro). Mi chiedo dov'ero in quegli anni? So così poco di voi compagni/compagne di liceo. Molte, troppe cose che ora voi raccontate , mi erano sconosciute. Chissà forse frequentavo un'altra classe!!! Perchè non ero con voi Non lo so. Che cosa ci divideva? Forse la lontananza? A Bruzolo a cavallo del 2000 (mi ricordo l'alluvione) vi ho lavorato: Ma non immaginavo minimamente che la ragazza più bella della classe (mi scuseranno le altre compagne, ma per noi maschietti era così) aveva lì le sue origini. Ma lei non c'era già più. aveva solo 45 anni!! Troppo pochi.

Riccardo Neri:
Vanna era molto spaventata alla maturità. Si sentiva impreparata. Ne parlammo e io cercai di rassicurarla. Non ci conoscevamo molto, ma quel giorno passavamo tutti e due, lei credo subito dopo di me, visto che i nostri cognomi erano vicini nell'ordine alfabetico. Le chiesero i bradisismi e lei fece l'esempio di Paestum. Qualcuno le chiese dove si trovava Paestum. Lei rispose "In Grecia". Ricordo la risata della commissione. Io mi sentii gelare a quella risata. E nulla mi ha mai tolto dalla testa che lei sia stata bocciata per quella risposta. D'altronde i membri di quella commissione erano dei cani. Credo (Valter smentiscimi se mi sbaglio) che Valter portasse Dante e quell'idiota (in altro modo non si può definire) dell'insegnante di italiano gli disse, ridendo, qualche cosa del tipo "Si studia ancora Dante?". C'era stato il 68, ma un insegnante di italiano che ritiene Dante superato è un idiota.

Roberto Nucera:
Sono d'accordo con Riccardo. La commissione di maturità o almeno alcuni suoi componenti erano decisamente faziosi. Io avevo fatto il tema sulla questione meridionale, perché avevo letto un libro di storia dal nome che era un programma "Proletari senza rivoluzione" che mi aveva dato le "basi" di storia.
Ebbene l'insegnante di italiano mi disse, ancora prima dell'esame, incontrandomi in corridoio che era un bellissimo tema. Ma come era possibile: c'era forse qualche idea ma io purtroppo scrivevo e ancora scrivo con fatica e incertezza. Fu per quel tema che presi 60, Lo avevo già capito allora, per cui non diedi molta importanza a quel voto. Poi avendo partecipato a diverse "maturità" come insegnante, ho avuto conferma di una certa "opinabilità" nei voti... Vanna era passata dopo di me e Dario Oldani , ma io non mi ero fermato neanche a sentire Dario. 
Era per me un momento magico: avevo iniziato una "affettuosa amicizia" con una ragazza di 5 E e mi sembrava di vivere in una bolla di sapone. 
La mattina prima dell'esame orale, Vanna venne a casa mia preoccupata per l'interrogazione, ma io tutto preso da me stesso, dalle mie giovanili e immature interpretazioni sociali della cultura letteraria, non fui in grado di aiutarla. Andai a casa sua dopo i risultati dell'esame. Vanna era dispiaciuta ovviamente, ma non da perdere la sua serenità e quel suo certo distacco dal resto del mondo che la contraddistingueva. La mia amicizia con Vanna era stata una bella amicizia , ma vale la pena raccontarla con più calma in un post dedicato.



1 commento:





  1. Roberto Nucera06 novembre 2014 23:12

    Sono d'accordo con Riccardo. La commissione di maturità o almeno alcuni suoi componenti erano decisamente faziosi. Io avevo fatto il tema sulla questione meridionale , perché avevo letto un libro di storia dal nome che era un programma "Proletari senza rivoluzione" che mi aveva dato le "basi" di storia.
    Ebbene l'insegnante di italiano mi disse , ancora prima dell'esame, incontrandomi in corridoio che era un bellissimo tema. Ma come era possibile : c'era forse qualche idea ma io purtroppo scrivevo e ancora scrivo con fatica e incertezza . Fu per quel tema che presi 60 , lo avevo già capito allora , per cui non diedi molta importanza a quel voto. Poi avendo partecipato a diverse "maturità" come insegnante , ho avuto conferma di una certa "opinabilità" nei voti.. Vanna era passata dopo di me e Dario Oldani , ma io non mi ero fermato neanche a sentire Dario.
    Era per me un momento magico : avevo iniziato una "affettuosa amicizia" con una ragazza di 5 E e mi sembrava di vivere in una bolla di sapone.
    La mattina prima dell'esame orale , Vanna venne a casa mia preoccupata per l'interrogazione , ma io ero tutto preso da me stesso , dalle mie giovanili e immature interpretazioni sociali della cultura letteraria che non fui in grado di aiutarla. Andai a casa sua dopo i risultati dell'esame. Vanna era dispiaciuta ovviamente , ma non da perdere la sua serenità e quel suo certo distacco dal resto del mondo che la contraddistingueva. La mia amicizia con Vanna era stata una bella amicizia , ma vale la pena raccontarla con più calma in un post.

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