Di Elisa ricordo l’intelligenza acuta, la sua presenza
costante al primo banco. Ricordo anche i gesti femminili con cui si accingeva a
scrivere un compito o a girare il capo verso di noi, quelli dell’ultima fila, i
meno attenti. Troppo discreta per mostrare riprovazione. A volte, penso che la lontananza fisica tra la
prima fila e la quinta o sesta, addossata al muro di fondo, abbia condizionato
anche i rapporti tra le persone. Sarà
vero? Le ragazze in genere si disponevano nei primi banchi a parte forse
qualche eccezione (Egle, Casalino e Vanna). Tutte le altre, volenterose e
giudiziose, stavano davanti. I loro fitti conciliaboli, in particolare Renata e Daniela
ci erano misteriosamente preclusi. Ridacchiavano,
la mano si portava a volte alla bocca per celare uno sghignazzo irrefrenabile. Si
scrivevano anche, comunicando per iscritto. Gomito a gomito, eppur si
scrivevano. Ne sono certo. C’era un motivo per queste disposizioni strategiche
o era solo il caso a volerlo? Per Liliana poteva valere l’astigmatismo che gli
occhiali perennemente inforcati correggevano e che le conferivano una
bellissima aria da bambina, ma per le altre? Renata l'ho sempre giudicata molto esuberante, pur non dedicandole, come mi ha fatto rimarcare oggi in una corrispondenza privata, molte attenzioni durante gli anni del liceo.... Forse, la giudicavo troppo diversa dal mio ideale femmineo: la capigliatura fiammeggiante, la coda di cavallo che sferzava l'aria, l'occhio che diritto ti puntava contro in silenzio l'aria indagatrice..... Le mie osservazioni della natura femminile mi portavano verso donne più introverse e quiete. Renata era forse anche più matura nei suoi atteggiamenti. Ma allora di certo non lo ammettevo.
Poi c'era Mara.. Mara si distingueva assieme a Pinuccia per l'eleganza nel vestire. Difficilmente la si poteva cogliere in panni comuni caratteristici soprattutto degli elementi maschili. Il suggello dell'insieme era poi rappresentato dai foulard di Hermes che sfoggiava, controccorrente, in quegli anni inquieti a cavallo del '68. Mara appare in un filmato di quegli anni che girai con una cinepresa "8" durante una mitica gita al forte di Fenestrelle: era una splendida giornata di autunno, luminosa e sferzata dal vento. In quelle immagini in bianco e nero che hanno ormai la patina dell'infinitamente lontano, si vedono capelli, bandane e sciarpe agitarsi al succedersi delle folate ventose..... Mara è vestita di tutto punto, incurante del carattere gitaiolo della giornata, vera impeccabile cittadina.
Poi c'era Mara.. Mara si distingueva assieme a Pinuccia per l'eleganza nel vestire. Difficilmente la si poteva cogliere in panni comuni caratteristici soprattutto degli elementi maschili. Il suggello dell'insieme era poi rappresentato dai foulard di Hermes che sfoggiava, controccorrente, in quegli anni inquieti a cavallo del '68. Mara appare in un filmato di quegli anni che girai con una cinepresa "8" durante una mitica gita al forte di Fenestrelle: era una splendida giornata di autunno, luminosa e sferzata dal vento. In quelle immagini in bianco e nero che hanno ormai la patina dell'infinitamente lontano, si vedono capelli, bandane e sciarpe agitarsi al succedersi delle folate ventose..... Mara è vestita di tutto punto, incurante del carattere gitaiolo della giornata, vera impeccabile cittadina.
Quello che fu un bene, a ripensarci, fu la natura mista della nostra sezione. Fino alle medie, comprese, ero stato in classi con rigida separazione dei sessi. Alla Pascoli in piazza Bernini, l'entrata dei maschi era addirittura distinta da quella delle femmine. Al liceo quindi incontrai per la prima volta quegli esseri strani e attraenti che erano le ragazze! Nei primi anni ci fu un certo ricambio. Molte allieve trasmigrarono ad altre scuole, spinte dall'insegnamento non certo accondiscendente verso chi non era all'altezza o che si pensava tale.... Altre arrivarono da sezioni sciolte. La nostra F fu sostanzialmente una classe tranquilla. Se fiorirono amori o si posero le basi per tale fiorire, il tutto fu sempre avvolto da una discrezione e un ritegno molto "sabaudi".
Post scriptum:
Renata mi fa notare, giustamente, che alcuni dei miei ricordi non sono molto precisi, nella disposizione di alcuni, nei banchi di scuola per esempio. Ha ragione, la memoria trasfigura, confonde e sfuma i contorni delle cose, dei personaggi e a volte delle vicende stesse. Ma non siamo degli storici, d'altronde e se qualche errore lo commetto, mi sia perdonato. Sono poco permaloso e accetto molto volentieri ogni suggerimento o precisazione.......
RENATA
Eri anche daltonico io ero bionda e non fiammeggiante portavo come si vede nelle foto una lunga treccia e solo l'ultimo anno mi è stato permesso di spargere la treccia vedi foto maturità, mai portato code di cavallo!!
PIERO
Il fiammeggiante si riferiva al color biondo/bianco e voleva essere un modo poetico di rappresentarti. I modelli matematici della realtà mal si applicano al corpo umano.
ELISA
Ringrazio Piero per i complimenti che mi rivolge. Non vorrei deluderlo nel rivelargli che la mia (per la verità dalla terza in poi non sempre) costante presenza al primo banco era anche dovuta alla miopia, corretta dal quarto anno con l'uso degli occhiali ed oggi (ahimé!) superata con il passaggio alla presbiopia da attempata (??!!) signora.
Un caro saluto,sghignazzare v. intr. [der. di ghignare, ghigno, col pref. s- (nel sign. 6) e con suff. peggiorativo] (aus. avere). – Ridere sguaiatamente, in modo sarcastico e provocatorio: non penso proprio che ci fosse permesso né che sia mai stato nella nostra natura. Spero che altri abbiano ben altri ricordi di me e Daniela. Non vorrei fare altri commenti , ma da ciò che scrive Piero deduco che Elisa era l'intelligente, Mara e Pinuccia le raffinate, Liliana una bambina bellissima , io e Daniela quelle sguaiate Bellissimo!!!!!!!!!!!
RENATA ( quando la classe non è acqua)
Piero:
Inutile dire che l'uso del verbo sghignazzare non voleva essere quello attribuitomi.... D'ora in poi, prima di azzardare un verbo o un semplice commento, consulterò il Dizionario etimologico per non incorrere in altre polemiche
Renata:
Non sono polemiche sono constatazioni. E poi quello era il tuo punto di vista , forse voci che ti sono arrivate, ma forse non ti sei mai chiesto se prendevamo appunti? mi spiace di averli buttati da poco, li ho conservati per lungo tempo, specialmente quelli di storia e filosofia.
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