mercoledì 5 novembre 2014

A.S 1966/67 Renata 3°F


A.S. 1966/67




Ed eccomi in terza. Eravamo rimasti in pochi, tra i più affezionati avevo perso: Flavio, Dario, Valerio, Vanna, che comunque avrei ritrovato l'anno successivo. Finalmente una classe un po' meno numerosa, anche se l'arrivo di nuovi compagni portò una certa divisione a gruppetti e il clima non era più quello degli anni precedenti. I nuovi arrivati erano più politicizzati e trovarono un appoggio, anzi un promotore delle loro teorie, nel nuovo professore di Storia e Filosofia, Sante Manghi. Fu un'antipatia a prima vista. Non sopportavo il suo modo di cercare di cambiarci e di imporci le sue idee; inoltre se non le condividevi, erano guai nelle interrogazioni. Per quanto avessi studiato, c'era sempre qualcosa che non andava, mentre i suoi seguaci, qualunque sciocchezza dicessero, erano maturi e profondi.

 Fu il peggiore degli anni del liceo. Il 12 novembre improvvisamente,  una sera, mentre cenavamo, mia nonna reclinò il capo e ci lasciò per sempre. Per me fu un colpo durissimo, era la prima persona (di una lunga serie)  a me cara che mi lasciava, persi per sempre quella mia spumeggiante voglia di vivere, che mi derivava dal credere che la vita fosse fatta solo di lieti eventi. Mi ricordo con molta tenerezza la telefonata di Vanna che invano cercava di consolarmi, sommersa dalle mie lacrime e dai miei singhiozzi.
Tornai a scuola malvolentieri, non provavo più interesse per nulla e subivo più o meno passivamente l'evolversi degli eventi. Un ricordo particolare lo rivolgo a un mio nuovo compagno (terzo da destra in seconda fila), ragazzo molto estroverso e simpatico Salvatore Sciuto, appassionato di moto, che teneva un po' su il morale di una classe in perenne conflitto. Si cominciavano a sentire le prime avvisaglie di quel malcontento che sarebbe poi sfociato nelle rivolte studentesche del '68. Devo dire che questa era una classe molto politicizzata. E per chiudere l'anno in bellezza, mi arrivò una solenne bocciatura a giugno. Volevo cambiare scuola, non riconoscevo più in quel liceo i principi che mi avevano spinto a sceglierlo, poi, convinta da alcuni professori che cambiando classe e alcuni docenti avrei ritrovato la serenità e la fiducia che avevo perso, mi riscrissi in 3° F.

Ricordo di un compagno scomparso
Dopo cinque giorni di agonia è morto alle Molinette Salvatore Sciuto, uno studente universitario di 21 anni, abitante in corso Matteotti 13 che venerdì scorso, in moto si era scontrato con un'auto. Con lui c'era un amico, Mauro Belle, 14 anni, piazza C.N.L. 243. anche lui è rimasto ferito: una frattura del polso sinistro e trauma cranico, guarirà in un mese.
In corso Marconi angolo via Ormea lo Sciuto si è scontrato con una 124, condotta da Bruno Dotta, 42 anni, Bruxelles, Avenue du Polo 45.







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