lunedì 6 ottobre 2014

I bagni del secondo piano Circa 1968 (Piero Seinera)


Bagni del secondo piano. I bagni, "cessi" nel linguaggio di ogni giorno, erano un luogo di ritrovo, di svago, di maschio relax dove Dario Oldani, tra una sigaretta e l'altra, gli occhi perenemmente socchiusi a difesa dai vapori, raccontava barzellette che duravano almeno 20 minuti, intervallate da bonarie esclamazioni sacrileghe (bestemmie) che, profferite da lui, perdevano molto del loro significato. Poi c'era lo scambio di informazioni, queste più serie, su vicende  del nostro quotidiano percorso didattico a volte anche qualche confidenza amorosa, ma durava poco, si ricadeva subito nella farsa (vedi foto)... La gonna, tra parentesi, era quella di Daniela Casalino, mi pare: il fatto è che non ricordo dove ella fosse nel frattempo, privata della sottana. Di certo non nel locale bagni, dato che vigeva una severa separazione dei sessi, onde impedire il risveglio di pruriginose inclinazioni. E dire che mentre noi fumavamo (in realtà io non ancora), dicevamo scemenze e ci divertivamo con molto poco, sulle piazze di Italia, di Parigi e di Berlino, infuriava la protesta del '68....  Nelle aule affollate si tenevano discorsi che sembravano voler cambiare il mondo. Scarsa fu la mia partecipazione. A posteriori, ripensandoci, è stato meglio così.

2 commenti:

  1. La mia diffidenza o sostanziale indifferenza verso il movimentismo studentesco di quegli anni nasce dal fatto che nella mia piccola realtà i promotori più accesi di questa "rivoluzione" erano loro stessi figli di borghesi e quindi con molta probabilità avrebbero ricreato pari pari una realtà fondata sug quegli stessi principi che volevano abbattere. I vari Bobbio Pinna Pintor, per rimanere nella nostra piccola Torino, si sono poi inseriti, passata la frenesia rivoluzionaria, nella confortevole culla che la loro storia familiare aveva per loro approntato mentri i poveretti sono per lo più rimasti tali con la consapevolezza forse di essere stati menati per il naso. Tutto questo per spiegare un semplice concetto: il ricorso all'ideologia come ispiratrice delle nostre azioni è spesso fallace e a volte pericoloso.

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