Renata Olivetti
Per me, iscrivermi al Galfer, è stata una scelta alternativa al D'Azeglio, non mi andava di frequentare tutti i crocettini , volevo fare nuove amicizie, i 3 anni passati all'Ugo Foscolo erano stati un incubo, volevo un clima più aperto alle innovazioni. Mi ricordo con emozione la scelta dell'abbigliamento finalmente da signorina !!!!!! non più calzettoni e mocassini , non più gonne con pieghe e fiocchi, ma un austero tailleur, scarpe con tacco 3 cm , non più due trecce, ma una sola. Voi direte, tutto qua? Ma io per ottenere tutto questo avevo ingaggiato una guerra per tutta l'estate!!!!!!!!!!!!!!! Su una cosa non ero riuscita a spuntarla, quella di essere accompagnata da mamma il primo giorno di scuola con la promessa che poi sarei finalmente potuta andare da sola.
Ed eccomi emozionata ed eccitata al mio primo giorno di scuola ...................... La scalinata, tutta quella folla, passare in mezzo a tutti quei ragazzi, mentre pensavo che tutti guardassero me (povera illusa), tutto era una novità. Entrammo in classe, appello eravamo 36!!! e c'erano tanti ragazzi e solo 6 femmine .Mi trovai subito a mio agio, tutti mi sembravano gentili ed affabili, niente commenti sulla pettinatura né sull'abbigliamento, che meraviglia, allora questo era un altro mondo? Ero finalmente uscita da un incubo e da inutili frustrazioni e umiliazioni. La Prof.ssa Gugliotta di Italiano e Storia che ci accolse, mi sembrò una fata in confronto di quella strega, zitella inacidita delle medie, finalmente una mamma severa con i suoi problemi, ma un essere umano. Mi dispiace di non avere una foto di classe, non so se non l'abbiamo fatta o se l'ho smarrita Chiederò ai miei compagni di allora Manolo, Ennio, Franco, speriamo . Intanto in attesa di qualcosa di meglio metto questa foto di uno scambio culturale con i compagni di Chambery organizzato dalla mitica Mademoiselle Brunò,

Aggiunta di Piero (6.10.14): a proposito di scambi italo francesi, io non ebbi mai il piacere di effettuarne. La mia casa era piccolina e non c'era la possibilità di ospitare nessuno. Ricordo, in ultima fila, le sghignazzate fatte con l'allora mio vicino di banco, Paolo Garoglio che, analogamente a me, non aveva accolto nessun francese. "Lo potrei mettere al limite nel forno, in cucina" diceva e giù a ridere...... Non so perchè ciò ci facesse così ridere, forse era il sussiego di Mademoiselle Bruno impegnata a descrivere le opportunità culturali di questi incontri e la rappresentazione di un francese ospitato in un improbabile luogo della casa.....
Paolo Garoglio, meteora del primo anno, bocciato a fine corso, nella vita è diventato un affermato imprenditore nel panorama torinese e dà lavoro a molte persone. Il nostro liceo, in quanto a giudizi sulle capacità dei suoi allievi, non era infallibile...
Renata Olivetti (8.10.2014)
Anch'io non ospitai mai nessuno, ma non per questioni di spazio, ma mi pare che la cosa fosse riservata ai maschi, non ricordo mai che nel gruppo ci fossero arrivate delle francesine.
Questi francesi poi erano dei discreti rompiscatole. Mi ricordo che il più ospitale era il mio compagno Allora Giuseppe (o io me lo ricordo meglio perché i nostri genitori si conoscevano, in quando gli Allora avevano un negozio di ferramenta alla Crocetta e io fino al 63 abitavo a due passi) in quanto aveva una casa indipendente e spaziosa in piena Crocetta, vicino al Galfer.
I francesi ci criticavano per tutto: per il mangiare troppo abbondante, per la vita troppo agiata, per il vestire troppo elegante. Non capivano che noi facevamo di tutto per dar loro il meglio. A parte questa foto un altro ricordo dei loro soggiorni, che non mi pare si siano protratti per tutto il quinquennio, è nella foto della mia prima terza F, dove compaiono anche loro.
Per ritornare all'anno scolastico 1964/65, esso si rivelò pieno di entusiasmanti novità e non particolarmente faticoso in quanto io provenivo da una scuola media molto severa e quindi con una preparazione di base adatta ad un liceo. Gli insegnanti li trovai per lo più disponibili e meno intransigenti di quelli della Foscolo. Unica difficoltà il disegno, materia per la quale non ero per nulla portata e l'insegnante prof. Troletti non aveva nessuna attitudine all'insegnamento e neanche la voglia.
La sua frase che mi è rimasta più impressa è ''Ma Olivetti i tuoi non sono ellissi, ma patate!!!!'' questo era il compenso di intere domeniche dedicate al disegno. Mi ricordo che entrava in classe, con il suo puzzolentissimo sigaro, e diceva '' Prendete a pagina 33, figura numero 22. Ingrandite una volta e mezza'' e come era entrato, così usciva, lasciando a noi l'arduo compito di capire come fare. La prof.ssa Roglio di mate, come ha già ricordato Piero non aveva una gran simpatia per le ragazze, ma paragonata a quella delle medie che riduceva le interrogazioni a dei quiz (quando ti chiamava alla lavagna ti chiedeva ''Vuoi una domanda facile da sei o una domanda difficile che se la sai, ti do otto?'' La scelta era comunque sempre sbagliata . Se dicevi "quella facile'' ti rispondeva ''A allora ti accontenti di poco'', se dicevi ''quella difficile'' ti rispondeva ''Sei presuntuosa''. Era un vero incubo), mi sembro sopportabilissssssssima!
La classe era affiatata e io mi trovavo a mio agio. La cosa più terribile successe un giorno, quando molto attenta a una spiegazione, sentii Giorgio Castellano che urlava "si butta, si butta'', non ebbi neppure il tempo di capire e tutti ci precipitammo alla finestra , che era di rimpetto a quella dei bagni femminili, per vedere a terra il corpo di una allieva steso nel cortile. Giorgio era il più scosso, perché sua madre si era suicidata poco tempo prima, noi forse non capimmo a pieno la gravità del fatto.
Così trascorse il primo anno e alla fine ebbi la delusione di vedermi rimandata in solo disegno con cinque. Alla mia richiesta al prof. Troletti del perché di questa punizione , mi rispose ''Ma davvero hai solo disegno? non me ne sono accorto, mi dispiace, se lo sapevo non te lo davo "Chissà dove aveva la testa agli scrutini!!!!!!!!!!!!! Passai tutta l'estate a fare disegni e a settembre fui promossa con sette!!!!!!!!!!!!!!!! La classe fu decimata, non passarono in seconda Manolo, Ennio e Franco Borri, che rincontrai negli anni successivi. Come risolsi poi i miei problemi con il disegno fa parte di un altro capitolo. Per ora la storia finisce qui. Ci ritroveremo in 2° F a.s 1965/66 e vedrete quante novità . A presto!