sabato 13 dicembre 2014

I miei compagni di classe... 44 anni dopo (Piero, Renata)

Eh si, fa paura pensare che sono passati 44 anni da quell'estate del 1970 in cui le nostre vite si sono divise e ognuno ha seguito la propria strada. Ieri sera eravamo di nuovo riuniti in un rumoroso locale del quartiere Lucento, al nostro secondo incontro dopo anni. Osservavo di tanto in tanto le espressioni dei miei compagni, intenti a  ridere, chiacchierare, mangiare. Erano cambiati, tutti siamo cambiati, ma nonostante tutto trovavo piacevole vedere come il tempo aveva cambiato i nostri corpi e le nostre espressioni. L'idea di fondo dei nostri esseri, quella perdura immutabile e si ritrova fedelmente in un cenno, in una frase.
Ennio Prudenza: lui lo vedo regolarmente per motivi di lavoro. Ieri parlava di come, durante gli anni del liceo, piacesse sia a lui che a me, la stessa ragazza e di come fosse "tonto" (parole sue), allora, nel recepire i segnali amorosi sottilmente offertigli. Più volte rimandato a settembre di matematica, non si era mai considerato un grande studioso.
Mara Gianolio: una sorpresa piacevole. Ho parlato con lei di tante cose. Mi è piaciuta la sua aria discreta, la cauta ponderazione ad ogni risposta a mie domande su fatti e ricordi piacevoli o meno. Ad un certo punto ha evocato la persona di Efisio di cui ricordava la sensibilità e l'intelligenza. Mara è comunque persona capace di scherzare e ridere di cuore, sotto il velo di riservatezza che trapela ad ogni sguardo.
Renata Olivetti: in apparenza una signora posata e tranquilla, solo pochi accenni all'irruenza spensierata degli anni del liceo, ma si intravede sotto le ceneri la brace con cui può alimentare un'amicizia. Mi è spiaciuto non aver scambiato più parole con lei ieri: il flusso dei dialoghi portava verso i compagni di tavolo più vicini.
Valter Morizio: serio, molto ingegnere, solo poche concessioni allo humor. Ma comunque idee sempre ben orientate. Abbiamo parlato di alcune persone del liceo a lui care, a come si compiono a volte scelte obbligate e talora dolorose.
Liliana Inz: non l'ho mai persa di vista negli anni sia pure con lunghissime pause. Sempre cara, pur nella sua voluta, ostentata ruvidezza espressiva (non è un'offesa sia ben chiaro).
Valerio Cascini: il poeta lucano non ha avuto modo di declamare alcunchè, nessuno tra coloro che conoscono le sue doti compositive, ha pensato a stimolarne la vena. Era lontano da me non ho potuto parlargli molto. Ma so che oltre al poetare possiede una verve ironica molto esuberante....
Dario Oldani: caro vecchio affabulatore che a metà degli anni 60 tra una sigaretta e l'altra, monologavi infinite barzellette tra osceni rimandi all'imperfezione dei cieli! Hai perso la graffiante vis "contestatoria" (il famoso "impegno") ma mi piaci di più ora avvolto in un aria di dolcezza senza più l'eterna sigaretta alle labbra e i   d...faz a ritmare i concetti. Il tuo memorabile addomentamento durante la lezione, mi pare, di M.lle Bruno è un caposaldo della nostra memoria liceale.
Sergio Buttironi: ai tempi della F, faceva parte di un gruppo della classe con cui non comunicavo molto (Gallione, Piccobotta, Bensi) ma tra loro era il più simpatico e cordiale. Come d'altronde aperto e affettuoso, lo  è ancora adesso.
Daniela Amateis: sempre uguale ad allora. Penso però, pur non conoscendola molto, più giudiziosa di allora perchè in realtà se ben ricordo, era molto, molto birichina, per usare un eufemismo e determinata nelle sue scelte.
Franco Bagagli: in tutti questi anni, per conoscenze comuni, non ci siamo persi di vista. Sempre con la testa sulle spalle, si è sciolto nei movimenti, perdendo quella circospetta rigidità che forse gli derivava dall'essere al primo banco, per cui più a tiro degli insegnanti.
E infine Roberto Nucera l'unico che ho continuato a frequentare pur con una lunghissima pausa, come compagno e amico. Anche lui pur diversamente da Valerio, attraversato da una vena poetica più orientata però verso le composizioni musicali. Ha stemperato l'antica dottrina marxista in una più moderata visione della realtà, forse più realistica.
Ecco qua ho terminato la mia piccola galleria di impressioni. Di certo, mi si perdonerà la banalità delle mie considerazioni rimane su tutto l'affetto di fondo che provo per queste persone che ho ritrovato dopo tanto tempo e che penso di non aver mai completamente abbandonato pur nell'oblio di questi 44, spaventevolmente rapidi, anni.


Renata

Bravo Piero avresti dovuto fare lo scrittore. Io non posso certamente cimentarmi con te, anche perché quando sono in compagnia, sono così presa dalla conversazione che non osservo molto. Posso dire che il clima era sereno e che tutti mi sono sembrati a loro agio. Una cosa mi incuriosisce nelle tue riflessioni perché indichi tutti con nome e cognome, sembra che parli di estranei. Ma....

Io sinceramente tanti cambiamenti non li ho trovati e ho potuto constatare che certi pessimismi o amarezze permangono e lo scorrere degli anni non riesce a far vedere le cose passate in modo più sereno, forse perché a suo tempo hanno lasciato ferite profonde.

Anch'io ho scoperto in Mara una piacevole compagnia, allora la reputavo un po' troppo ''aristocratica''. Si per fortuna Daniela dopo il matrimonio si è calmata ed è molto meno rocambolesca forse un giorno, se mi darà il permesso, vi racconterò alcune nostre avventure veramente folli.

Dario è per fortuna quello che avevo conosciuto nei primi due anni tenero e pacato. Molto affettuosi anche Valerio e Sergio, che al tempo del liceo non frequentavo molto. Una cosa che ho notato è che i maschietti sono più ritrosi a baci e abbracci. Ancora qualche ritrosia o bon ton?

Quanto a me non sono una signora e forse non lo sarò mai, se non all'anagrafe, sono così effervescente naturale, quando c'è Piero, mi trattengo perché temo i suoi giudizi taglienti, la vita penso non mi abbia risparmiato nulla, ma riesco di solito a essere positiva e credo in alcuni valori irrinunciabili come l'amicizia, e quando credo in una cosa, mi ci getto a capofitto pur di ottenere lo scopo prefissato, questo a volte è un pregio, a volte un difetto perché poi batto certe ''zuccate''!!!!

1 commento:

  1. Bella descrizione, che mescola con perfetto equilibrio ironia e tenerezza. Bravo, Piero.

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