venerdì 12 dicembre 2014

Il nostro bidello

Montrucchio è stato uno degli ultimi rappresentanti di una categoria ben caratterizzata nell'ambito della struttura scolastica, liceale del tempo. Conservava ancora la sua persona una fisionomia professionale precisa, quella appunto del "bidello". Ora non si usa più chiamarli così, sono diventati dei "collaboratori scolastici" mi sembra, figure anonime poco valorizzate e spesso di basso profilo professionale. Il bidello Montrucchio invece si situava per competenze e prestigio ad un gradino solo inferiore rispetto agli insegnanti (senza mancare di rispetto a questi ultimi, parliamo di ruoli non di capacità didattiche!). Regolava i flussi, controllava, agiva. Montrucchio me lo ricordo serio e attento, sempre sicuro nello svolgimento delle sue mansioni. Quell'estate del 70, si era conclusa da poco più di un mese la nostra storia di vita al Galileo Ferraris, appresi la notizia in campagna leggendola sul giornale cittadino. L'episodio mi intristì perchè era una delle prime volte che vedevo scomparire una persona conosciuta che per molti anni avevo visto e avvicinato senza capire (e come sarebbe stato possibile?) il segreto della sua sofferenza.   


Lunedì 17 agosto 1970

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